Dal 25 al 27 ottobre torna nella Capitale l’appuntamento con il Global Junior Challenge, il concorso internazionale che premia l’uso innovativo delle tecnologie per l’educazione, l’innovazione nella didattica, l’integrazione, lo sviluppo sostenibile e l’abbattimento della povertà nel mondo.

Promosso da Roma Capitale e organizzato ogni due anni dalla Fondazione Mondo Digitale, il GJC incoraggia a una cultura digitale consapevole nelle scuole, in linea con la Digital Agenda e con le direttive della Commissione Europea per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

A questa ottava edizione del concorso hanno partecipato associazioni, istituzioni pubbliche e private, cooperative, scuole, università, aziende e singole persone di ogni età provenienti da ogni parte del mondo, suddivisi in quattro categorie, secondo l’età dei destinatari (fino a 10 anni, fino a 15, fino a 18 e fino a 29) e in tre “categorie tema” (inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, integrazione di immigrati e rifugiati e sostenibilità ambientale).

Durante la premiazione, in programma il 27 ottobre in Campidoglio, dalle ore 10 alle 12, nell’Aula Giulio Cesare, verranno assegnate quattro targhe:

  • il Premio del Global Junior Challenge, per i progetti vincitori selezionati tra tutti i partecipanti;
  • il Premio delle scuole, per il progetto più innovativo realizzato dalle scuole italiane partecipanti alla competizione;
  • lo Small Fund Award, che premia un progetto realizzato in un paese in via di sviluppo;
  • il Premio Tullio De Mauro per la didattica innovativa e inclusiva, rivolto – come si legge sul sito – a dirigenti e docenti innovatori che ogni giorno si impegnano a costruire un dialogo tra la scuola, i ragazzi e la società; il premio andrà a chi sia riuscito a raccontare meglio un’esperienza scolastica contraddistintasi per qualità ed inclusione.

L’edizione del Global Junior Challenge di quest’anno è proprio dedicata al professore emerito Tullio De Mauro, che ha guidato per dieci anni la Fondazione Mondo Digitale e che ha lasciato in eredità un prezioso insegnamento da custodire e portare avanti:

«Gli allievi arrivano tutti a risultati di eccellenza nel confronto internazionale se le scuole realizzano il massimo d’inclusione, cioè portano a terminare la scuola il 100 per cento degli allievi. Più una scuola non perde o scaccia i suoi alunni, disabili compresi, più i risultati di apprendimento brillano».

Anna Tanzi