La prima volta che ho sentito nominare Violetta ero a casa con Chiara. Facendo del sano zapping pomeridiano ci è capitato di vedere la pubblicità di non mi ricordo quali gadget, ad un ritmo davvero impressionante, specialmente trattandosi di reclam ad indirizzo infantile.
La mia reazione immediata è stata: “Ma chi diavolo è Violetta?”.
Chiara è scoppiata a ridere e mi ha illuminata con il tono di superiorità con cui solo i bambini riescono a ridicolizzare gli adulti…
Da quel nefasto giorno non ho fatto altro che sentir parlare di Violetta di qua, Violetta di là, Violetta di su, Violetta di giù. Non che a Chiara piaccia – in realtà non la sopporta – ma alcune sue amiche invece la adorano, al punto di passare l’intera ricreazione (e stiamo parlando di bambini delle elementari, quindi di ricreazione ne fanno un bel po’) a parlare di Violetta, a giocare a Violetta, a cantare le canzoni di Violetta, a scambiarsi i gadget di Violetta. E io devo condividere la sua frustrazione causatale dagli accoliti di Violetta.
Sta diventando snervante leggere tutti questi Violetta, VIOLETTA, VIOLETTA? Benvenuti nel club!
Anche se preferirei farne a meno, perché mi è davvero venuta l’orticaria a forza di sentirla nominare, non posso non considerare il fenomeno che questa serie televisiva per ragazzi, trasmessa da Disney Channel, è diventata da un paio d’anni a questa parte, spopolando in molti paesi, soprattutto sudamericani ed europei.
Perciò ho iniziato ad informarmi un po’.
Normalmente eviterei di dilungarmi con dati che potete benissimo trovare su Wikipedia, ma qui stiamo parlando di qualcosa che va al di fuori dell’ordinario e per capire a pieno la situazione non posso fare a meno di tediarvi con tali particolari.
E poi che solo io? Mi pare d’obbligo condividere.
La telenovela ha raggiunto ascolti record, vi hanno tratto uno spettacolo cinematografico (Violetta – L’evento) che cinque giorni prima della proiezione nelle sale aveva già raggiunto il tutto esaurito (ha incassato in soli due giorni 1.8 milioni di euro, sbaragliando il botteghino di quel weekend), inciso tre album discografici (con quattro dischi di platino in Argentina), ottenuto una candidatura ai Kids choise awards (sempre in Argentina), vinto un premio al Martin Fierro e addirittura realizzato uno spettacolo teatrale (Violetta – Il concerto) che ha fatto il tour in America Latina e in Europa! Qui in Italia il biglietto, “udite udite”, costava 70 euro!! Senza considerare la varietà esorbitante di gadget, le varie trovate promozionali quali concorsi per scrivere canzoni che verranno inserite nelle puntate della serie, per poter partecipare alle riprese di alcuni episodi, per poter passare un giorno con Violetta, ecc.
Sbalordita di fronte ad un tale successo sono giunta ad una conclusione: non è normale, qui bisogna indagare.“Da cosa posso cominciare?”, mi sono chiesta, “Beh, per capire il vero senso di qualcosa bisogna partire dall’origine”, mi sono risposta. Così mi sono procurata alcuni episodi della serie per dargli uno sguardo e farmi un’idea mia, prima di iniziare a chiedere in giro, ai diretti interessati, cosa ne pensassero e perché questo telefilm li appassiona così tanto. Non mancherò nel tenervi informati, statene certi… voi intanto auguratemi buona visione!!
Silvia Sacchetti
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