Era prima stata accettata poi non si sa cosa è cambiato e gli è stato negato l’accesso a scuola.
Si tratta di una bambina di soli 11 anni malata di Aids e in più anche disabile.

I responsabili della scuola media di Capodarco, in Campania, hanno negato l’accesso alla scuola alla bambina indicando come motivazione la mancanza di posti.

In verità, l’iscrizione alla scuola, le è stata negata per i suoi gravi problemi di salute.

La bambina è ospite in una casa famiglia da giugno perché proviene da una famiglia altamente disagiata.
Fino ad un anno fa ha sempre frequentato la scuola ottenendo ogni anno la promozione pur essendo, in effetti, analfabeta. La scuola ha fatto di tutto pur di liberarsi di questo peso.

I genitori affidatari hanno cercato di iscriverla a una scuola media statale e, il preside in questione, in primo momento non ha esitato ad accettare la richiesta ma poi, a settembre, ha rifiutato la bambina perché per lei in quella scuola posto non ce n’è, mascherando la paura di un’eventuale contagio, con la scusante che i posti disponibili erano terminati.

Questa bambina sfortunata ha rischiato più volte la vita e solo un anno fa gli è stata diagnosticata l’Aids durante uno dei tanti ricoveri ospedalieri.
Allora le istituzioni hanno capito che i genitori naturali non erano in grado di accudire la bambina, gli occorrevano troppe cure che i suoi genitori non erano in grado di darle.
Nessuna delle 35 strutture idonee si era resa disponibile ad accettare la bambina. Fu così che venne affidata alla comunità di Capodarco.

La madre affidataria ha più volte contattato l’Usr fino a che gli ispettori hanno trovato una plausibile soluzione: la frequentazione scolastica a distanza. Per la bambina è, invece, importante frequentare una scuola e fare le sue minime esperienze perchè è un essere umano e ha diritto come tutti gli altri bambini di frequentare una scuola.
Addirittura si era anche parlato di una circolare ministeriale che impediva l’ingresso alla bambina in qualunque scuola.
I genitori affidatari non chiedevano altro che lasciarla frequentare almeno tre ore al giorno una scuola.
Alla fine dei conti, la bambina, non ha bisogno di particolari attenzioni scolastiche. I medicinali di cui ha bisogno li prende prima di andare a scuola.

I genitori affidatari non si sono dati per vinti e hanno deciso di scrivere una lettera al Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che ha dato i suoi frutti.

La vicenda ha avuto un enorme clamore mediatico come è giusto che sia e, infatti, qualche giorno fa, un ispettore dell’Usr, ha avuto una conversazione telefonica con la madre della piccola disabile il quale si è scusato per l’increscioso evento accaduto ed ora ha promesso di trovare una scuola alla bambina.
Infatti sta contattando le varie scuole medie statali nelle zone adiacenti al comune di residenza per cercare un preside disposto ad accogliere questa bambina che già ha avuto le sue disgrazie e non meritava di certo anche di subire questa inutile e ingiusta violenza.