Ormai tutti, credo, conosciamo il nome legato al giovane mago più famoso di tutti i tempi.
Sembra quasi una profezia avveratasi, quella della Rowling, quando alla professoressa McGranitt (uno dei personaggi cardine in questi anni di avventure insieme a Harry Potter) fa pronunciare la fatidica frase: “Nel nostro mondo non ci sarà bambino che non conoscerà il suo nome”. E magari era proprio ciò che si augurava la scrittrice britannica.
Ma chi non lo avrebbe sperato al posto suo?
Comunque, sebbene due righe sulla trama siano d’obbligo, per meglio comprendere questo amato personaggio, non ho intenzione di indugiare oltre su aneddoti un tantino ovvi… (nasce come romanzo per ragazzi ma ha catturato l’attenzione e l’affetto di lettori decisamente più che cresciuti, riscuote ancora un grandissimo successo, ecc.).
Arrivando al dunque. Harry Potter è un ragazzino di undici anni come tanti altri… ma un po’ sfigato, diciamolo. Non me ne vogliano i suoi fan (me compresa), ma tra l’essere orfano, vivere con degli zii che fanno finta che non esista e con un cugino grosso come un elefante il cui hobby preferito è perseguitarlo e pestarlo, ed essere costretto a vestirsi come lo straccio per lavare il pavimento… non so voi, ma per me questa è proprio iella.
Magari fossimo tutti iellati come lui, però, che d’improvviso, “et voilà”, si ritrova a vivere in un immenso castello, a studiare materie che chiunque avrebbe preferito alle nostre (vogliamo parlare della matematica? O della Geografia? O lettere? Ce n’è per tutti i gusti…), con dei poteri magici e famoso per aver sconfitto il più grande mago oscuro di tutti i tempi.
Certo la sua vita non è tutta rosa e fiori. Grazie soprattutto all’astioso professor Piton, alla sua incredibile capacità di cacciarsi nei guai e alla paura che Voldemort torni per ucciderlo. Ma penso che ognuno di noi farebbe volentieri cambio, no?
Comunque, tralasciando i desideri irrealizzabili di un’invidiosa eterna sognatrice, cos’è che mi è piaciuto a tal punto di questo libro, da spingermi a leggerlo ben quattro volte?
Mi fa ridere.
Potrei perdermi a motivare la mia scelta asserendo che è scritto bene, la storia è avvincente, si è catapultati in un mondo fantastico davvero ben ideato, bla bla bla. Tutte cose che sappiamo già. Ciò che veramente mi ha conquistato è stato lo spirito frizzante e originale della sua ironia.
E se un libro per ragazzi è in grado di far ridere di cuore e sognare una piccola donna un po’ cresciuta (e come me tanti altri), vale davvero la pena di leggerlo, secondo me.

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Autore: J.K. Rowling

Editore: Salani Editore

Anno: 1998

 

Silvia Sacchetti