Chi più di un artista eccentrico potrebbe spiegare il sublime senso dell’arte tradizionalmente voluta all’impressionismo? La risposta è celata dietro l’angolo più nascosto di una traversa di Piazza Venezia, a Roma, presso la Sala Santa Rita in via Montanara, ove si è tenuta la mostra espositiva dal titolo “Elucubrazioni Monumentali”, dedicata a un cultore dell’arte contemporanea, Gerry Turano.

Un nome evocativo che spopola tra i veterani della cultura artistica moderna. Già, perché il nome di Gerry è predestinato a spiccare tra i vertici maggiori dell’arte grafica-architettonica contemporanea. Il solo monito che spinge un agguerrito cacciatore di talentuosi promettenti a interessarsi a Gerry, è rappresentato dal semplicistico fatto della visualizzazione dei suoi creati. Tra i quali risaltano, considerevolmente, disegni creativi e bizzarri che intendono scrutare il mondo, traspariti sotto una luce completamente diversa. Basti osservare alla raffigurazione di un monumento costruito in maniera bizzarra, estrosamente realizzato dall’inventiva dell’autore. Oppure forchette a grandezze colossali che adornano il paesaggio, altrimenti un energumeno punto interrogativo che interrompe il passaggio dei cittadini nel bel mezzo di una carreggiata. E che dire a riguardo delle costruzioni, particolarmente suggestive, rappresentanti enormi obelischi incurvati su se stessi come se stessero facendo una piroetta? Assolutamente fuori dal comune, eccezionale!

D’idee strambe, il suddetto personaggio, ne ha molte. Ma quasi esclusivamente ciò che incide l’attenzione alle sue opere, concerne essenzialmente il suo assolato desiderio di libero sfogo alla congrua utopia. Un mondo, astratto e surreale, in cui la classica forma di paranoia giornaliera si tramuta in agguerrita forma di espressione fittizia. Insomma la mostra ha conferito tutto ciò che ogni buon dilettato potesse richiedere.

Non rimane che ribadire il successo di Gerry, nell’ interpretazione che ha dato al suo operato, sperando di rivederlo ancora in circolazione per molto tempo a venire.

 

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