Da ex studente universitario specializzato nel fuori corso (il triennio che avrei dovuto fare infatti è durato ben oltre), mi rendo conto, a distanza di anni, quanto sia importante scegliere il percorso di studi più adatto, cosa affatto scontata e facile, come all’apparenza potrebbe sembrare.
Tre sono secondo me i punti principali da analizzare: attitudini e capacità dello studente / studentessa, le sue passioni ed interessi, sbocco / possibilità lavorative future.
Nella mia lunga carriera scolastica, oltre vent’anni, ho potuto osservare e provare personalmente quanto non basta essere bravo in determinate materie o comunque mostrare  una qualche attitudine, ma servono anche la passione e l’interesse per raggiungere certi risultati. In un mondo ideale ogni ragazzo / ragazza, fin dall’inizio del suo percorso di studi, dovrebbe essere stimolato e preparato in maniera tale da raggiungere un livello di competenze sufficiente da aprirgli un ventaglio il più ampio possibile di scelte, ma spesso non è così; per incapacità del sistema scolastico di preparare i ragazzi e indirizzarli o per altri motivi, familiari, personali  e via dicendo.
Nei casi in cui il sistema scolastico non supporti sufficientemente lo studente nella sua crescita vi sono fondamentalmente, secondo me, solo due vie possibili affinché il lo studente possa raggiungere un adeguato grado di preparazione:  essere curiosi e avere una grande volontà di imparare e migliorarsi. La curiosità è importante, significa possedere la volontà di conoscere, di scoprire quello che ci circonda, cosa non facile se si è abituati a pensare e vivere in un certa maniera e in un ambiente che magari limita, se non addirittura nega in alcuni casi, la possibilità di sognare e  pensare ad un futuro… e purtroppo l’Italia attuale in molti casi non aiuta i giovani. Secondo ma non meno importante, è la volontà di migliorarsi, che significa mettersi alla prova, continuare a tentare e provare; se manca questa si può essere la persona più capace e curiosa del mondo ma oltre un determinato tipo di risultati non si può arrivare.
Da ex studente quello che maggiormente mi preme sottolineare è l’importanza di non lasciarsi mai abbattere dalle difficoltà che lo studio e la vita ci pongono dinanzi, di cercare sempre nuovi stimoli ed essere pronti ad “assorbire” tutto ciò che è utile da ogni nuova esperienza. Per me è stato molto importante essermi messo alla prova con il volontariato e l’aver praticato per molti anni sport agonistico, perché in questi due ambiti si impara a stare in gruppo e a comunicare con gli altri e si viene “costretti”, in alcuni casi, a prendersi delle responsabilità non indifferenti, come quando si lavora con i disabili o i bambini, e si è obbligati a rispettare certi orari e impegni onde evitare problemi. L’impegno e la continuità nello studio portano sempre i loro frutti, se non nell’immediato nel futuro, perché la vera sfida non è tanto il prepararsi per un esame o cose simili, ma è saper scegliere un percorso di studi adeguato e portarlo a termine, per poi affrontare il mercato del lavoro con la consapevolezza che non sempre si può trovare quello per il quale si è studiato e che bisognerà sempre essere pronti ad affrontare ogni tipo sfida.

Giacomo Santamaria

 

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http://www.cestor.it/atenei/facolta.htm

http://www.giovaneimpresa.it/