Ormai manca poco! Gli italiani saranno chiamati e invitati ad esercitare il loro diritto e il loro dovere di cittadini: esprimere la volontà democratica, attraverso il referendum abrogativo del 12 e 13 giugno.

Il referendum ci porrà davanti quattro importanti quesiti: due riguardano l’acqua pubblica, uno l’energia nucleare e l’ultimo il legittimo impedimento. In questi giorni, sono in corso numerose campagne di propaganda e sensibilizzazione che ci invitano a votare 4 sì al referendum. Ma perché dovremmo esprimere 4 voti positivi? In primo luogo, perché votando scegliamo di abrogare o meno una legge. Dicendo sì al quesito sul legittimo impedimento scegliamo di eliminarlo, difendendo così i valori fondamentali della  giustizia e dell’uguaglianza sociale.

I quesiti che però sembrerebbero avere più riflettori puntati addosso, sono quelli che riguardano la questione dell’acqua. Votando “sì”, scegliamo di impedire la privatizzazione dell’acqua e di evitare speculazioni da parte di privati, su quello che dovrebbe essere un bene comune. Infatti, la normativa approvata dal governo Berlusconi, affida la gestione del servizio idrico a società private, “sbattendo” sul mercato 64 ATO acqua (gestori PUBBLICI delle risorse idriche). Votando sì al secondo quesito, invece, scegliamo di impedire profitti ai gestori del servizio, che si rifarebbero grazie ad un 7% in più, caricato sulla bolletta dei cittadini.

Come possiamo avere davvero questa presunzione di privatizzare l’acqua? La fonte di vita primaria che deve essere garantita gratuitamente a tutti? Come possiamo accettare che società private speculino e guadagnino su un bene di tale importanza, comune a tutti? Questo referendum ci da la possibilità di esprimere un’opinione e soprattutto di decidere. Non dobbiamo rischiare di non raggiungere il quorum, rinunciando al nostro diritto di voto. Stavolta, dobbiamo difendere il nostro diritto che garantisce l’acqua come bene pubblico, che assicura una legge realmente uguale per tutti e che ci salvaguarda dai pericoli del nucleare. Come possiamo pensare di realizzare una centrale nucleare in Italia, quando non siamo assolutamente in grado di affontare gli enormi rischi che rappresenta? E poi, abbiamo idea di quanto costerebbe un’operazione del genere? Abbiamo già subito  deplorevoli e assurdi tagli all’istruzione e alla cultura, che altro vogliamo danneggiare? Perché il governo non pensa, invece del nucleare, ad investire un minimo sulla ricerca che in Italia è ai minimi termini?

Dulcis in fundo: il legittimo impedimento alias “legge per impedire l’arresto di Silvio Berlusconi”. In Italia qualsiasi cittadino ha il diritto di difendersi, ma nel processo e non dal processo. Perché qualcuno dovrebbe avere il privilegio di fuggire dai provvedimenti legali?

Chiunque abbia compiuto 18 anni, entro il 12 Giugno, pensi bene a queste cose e decida di sprecare quella mezz’oretta per andare a votare. Ci è stata data la possibilità di pronunciarsi e la scelta spetta a noi. Perché rifiutare?

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