I rapporti ISTAT parlano chiaro: i giovani non trovano lavoro in Italia e preferiscono trasferirsi all’estero. Risulta anche che la maggior parte di loro decidono di non proseguire gli studi una volta preso il diploma. Tuttavia, quando cercano di entrare nel mondo del lavoro, molti di questi rimangono bloccati e non sanno verso quale strada indirizzarsi. Le cose stanno cambiando sempre più considerando che nell’anno 2012-2013 solo il 55,7% dei neodiplomati ha effettuato l’iscrizione all’università, mentre circa 10 anni questa percentuale era pari al 72,6%. Cosa sta succedendo in Italia?

I numeri riguardanti l’istruzione continuano a sconcertare, presentando anche una diminuzione delle iscrizioni ai licei, mostrando che i giovani preferiscono molto più gli istituti tecnici e i corsi di formazione. Lo faranno per avere più probabilità di trovare un impiego in fretta e diventare indipendenti? Probabilmente è così ma, tuttavia, le notizie sul lavoro non sono state molto promettenti negli ultimi tempi, e continua ad essere così anche quest’anno, nonostante sia appena iniziato. Ad ogni modo il numero dei disoccupati diminuisce e questo potrebbe sembrare ottimo. Il problema è che questo accade non perché questi giovani hanno trovato un lavoro, ma molto più probabilmente perché molti di loro hanno lasciato l’Italia.

Già nel 2012, più di 26mila persone di un’età compresa tra i 15 e i 34 anni, hanno preferito trasferirsi per trovare un impiego all’estero. Mentre le notizie relative al 2008, parlavano di circa 16mila trasferimenti. Un cambiamento già notevole ma, ultimamente, questa cifra si è alzata a circa 94mila giovani, che scelgono di dirigersi soprattutto in Germania, Svizzera e Regno Unito. Coloro che hanno conseguito la laurea cercano un proprio spazio, o magari la loro fortuna, negli Stati Uniti o in Brasile. Altre notizie dalle università online e dagli istituti di credito comunicano che molti giovani ancora studenti mantengono la residenza in Italia e preferiscono avventurarsi all’estero senza programmi ben precisi seguendo un percorso di laurea online  in un’università telematica (che nella maggior parte dei casi si prolunga oltre gli anni necessari al conseguimento del titolo di studio), mantenendo la gestione delle finanze e il conto corrente esclusivamente online grazie alle soluzioni proposte dalle banche virtuali, in modo che possa rimanere attivo e gestibile da qualsiasi parte del mondo.

Come abbiamo detto, la maggior parte di loro non sceglie di istruirsi abbastanza, ma questo non gli vieta di avere il coraggio di prendere le proprie cose ed andare a cercare una possibilità di carriera fuori dai nostri confini. La scelta è quella migliore per molti di loro, e soprattutto per coloro che non stanno trovando ciò che cercano o che hanno delle idee che non ricevono fiducia da parte degli istituti bancari. Il Paese sta perdendo molti giovani, e si calcola che fra circa una decina di anni, saranno più gli over-50 a votare, e ben pochi gli altri. A tutto questo contribuisce il calo delle nascite, in quanto gli italiani non sono più propensi a fare figli, data la crisi economica e la difficoltà a trovare lavoro.

I dati provenienti dai migliori rapporti di notizie sul lavoro sono davvero allarmanti, e si prevede che la situazione continui a peggiorare, anche se alla fine non si può certamente biasimare i giovani che, non avendo possibilità nel loro Paese, fanno bene a cercare una soluzione altrove. D’altra parte, neanche i ragazzi stranieri decidono di trasferirsi in Italia per fare carriera. Quindi non sono previsti aumenti, se non della classe dirigente vecchia, in quanto il degiovanimento demografico comporta anche un degiovanimento sociale. È tutto un susseguirsi di fattori che porteranno ad un calo sempre maggiore se non cambiano le cose, e quindi ad un tasso sempre più alto di giovani che si trasferiscono all’estero non appena ne hanno la possibilità.