Credo venga spontaneo immaginare i protagonisti delle storie per ragazzi sempre dalla parte del bene. I motivi sono svariati: insegnare loro i giusti valori, invogliarli ad agire sempre per il meglio, ecc.
Invece manco per niente!
Ero lì, bella tranquilla, a crogiolarmi nelle mie certezze, quando mi capita sotto mano un libro intitolato “Artemis Fowl“.
“Ecco un’altra fantomatica copia di Harry Potter”, ho pensato. Ma mi è bastato leggere poche righe per capire che Aremis con Harry non ci azzecca assolutamente un tubo.
Innanzitutto è un tipo talmente fuori dal comune che da quasi sui nervi. Un ragazzino di dodici anni più intelligente della gran parte degli adulti e a dir poco egocentrico, prepotente, arrogante e scaltro? E’ talmente odioso da portare il lettore a “tifare” per gli abitanti del “Popolo” – come li chiama lui – ovvero creature fantastiche quali fate, gnomi, elfi, ecc., rifugiatesi nel sottosuolo per evitare il contatto con gli esseri umani e difendere così i segreti della loro magia. Anche se bisogna ammettere che, ogni tanto, qualche crisi moralistica è suscitata dal senso di colpa.
Comunque, inizialmente, osservando la storia dal punto di vista di Fowl, vi è una distorsione del classico ruolo “positivo” di tali figure; eppure, man mano che si va avanti con la lettura, il caratteraccio di Artemis esce fuori rivelando la sua vera natura, la narrazione ci mostra il punto di vista del “Popolo” ed inevitabilmente il lettore inizia a parteggiare per quest’ultimo.
Nonostante l’avversione suscitatami da quest’ombroso personaggio, costruito davvero a puntino, ho trovato la trama divertente e scintillante, un miscuglio di generi (thriller, fiaba, poliziesco, fantascienza, ecc) davvero accattivante; ma soprattutto mi è piaciuto il modo in cuoi ci viene raccontata: il narratore è ironico e molto soggettivo, al punto che sembra quasi scritta in prima persona. Anzi, per l’esattezza si ha proprio l’impressione di ritrovarsi su un soffice tappeto, davanti ad un bel fuocherello acceso nel caminetto, tutti vicini vicini, mentre papà castoro ci racconta una bella storia. Perché l’autore parla di Artemis come fosse una persona realmente esistente! Al punto di portare chi lo ascolta… ehm… chi legge, a crederlo davvero.
Beh… affiatamento col protagonista o meno, penso valga decisamente la pena di leggere le avventure di questo insolito personaggio, irritante e discutibile, ma senza ombra di dubbio fuori dal comune.

Autore: Eoin Colfer

Editore: Mondadori

Anno: 2001  

 

Silvia Sacchetti